Un acquedotto interamente Ticinese in ….. Nepal

Un acquedotto interamente finanziato da comuni ticinesi

Ci siamo, in data 22 febbraio 2021 l’acqua corrente scorre finalmente fino alle case del paesino di Gauthala (o Gonthala). Era il 18 novembre 2018 quando avevamo ricevuto la richiesta fattaci da Mingma Tenzi (uno degli ormai illustri 10 alpinisti di etnia sherpa che hanno raggiunto a gennaio la vetta del K2 in invernale), presa in consegna direttamente attorno al fuoco di una stufa all’ora di colazione, dal sottoscritto presidente di Mani per il Nepal, dalla nostra segretaria Lara Ambrosetti e dall’Ingegner Yadu Niraula. Sul conto associativo avevamo già i primi fondi ricevuti da alcuni comuni ticinesi, che avevano accantonato grazie all’iniziativa di solidarietà “un cts per m3 di acqua consumato” da destinare esclusivamente a progetti idrici in paesi in via di sviluppo.

Il primo colpo di piccone che sanciva l’inizio dei lavori, avvenne per caso in mia presenza il 14 ottobre 2019 con una birra fresca servita ai 5 lavoratori presenti. In seguito i lavori sono proseguiti a rilento a causa del lockdown, che ha causato una ritardata fornitura del materiale necessario proveniente dall’India. Tutto è poi ripartito e il 22 febbraio 2021 ero sul posto per l’inaugurazione del manufatto, alla presenza di tutta la popolazione in festa e decisamente in vena di divertirsi, ma senza autorità locali.

Chi conosce un po’ questo paese, sa che per i nepalesi ogni occasione è buona per cantare e ballare. Un Lama del vicino monastero ha benedetto la struttura e il responsabile del villaggio di Gauthala ha ringraziato a distanza i comuni ticinesi sostenitori del progetto. Aperta la saracinesca principale, con il primo rubinetto in prossimità della struttura pronto a erogare acqua pura, il momento era solenne, ma prima ancora di girare la manopola mi alzo di colpo e intimo con un tono deciso un alt! Conoscendo l’ilarità dei nepalesi, ho chiesto loro: “Avete portato il gatto (biralo in lingua nepalese)?

Da noi all’inaugurazione di un acquedotto facciamo prima bere un biralo e poi attendiamo 30 minuti. Se il gatto non manifesta sintomi di avvelenamento, l’acqua è potabile.” Perplessità e risata generale. Un villano (contadino) alza poi la mano e dice: “No il gatto non l’abbiamo quindi per primo deve bere l’ingegnere che lo ha progettato”. Un attimo di silenzio e nuove risate. Per finire la prima acqua sgorgata dal rubinetto l’ho bevuta io, senza particolari effetti collaterali.

Da lì ci spostiamo all’esterno di casa Tenzi per la festa che aspetta tutti i presenti, con il pranzo a base di montone cucinato a puntino, con riso e dhal, birra a volontà, accompagnati da gioiosi canti e danze nepalesi.Per terminare alcuni dati tecnici sulla struttura: serbatoio di 30 m3 alimentato da 2 tubi del diametro di 63 mm, captanti l’acqua in due distinti riali posti a circa 1 km in linea d’aria al di sopra del serbatoio.

Le 13 case, la scuola, il dispensario e il monastero sono serviti con una rete di 800 m di tubi del diametro di 25 mm. Il dislivello tra il serbatoio e l’abitazione più in basso è di circa 50 m. La struttura è predisposta con un tubo in uscita del diametro di 110 mm, pronto per allacciare una futura centrale elettrica adatta al paese di Gauthala.

Il collaudo da me eseguito, in quanto esperto del mestiere, ha riscontrato la mancanza di un coperchio con chiusura lucchettabile sul serbatoio e sulla presa d’acqua. Una lettera di responsabilità è stata immediatamente redatta sul posto e consegnata brevi mano all’ingegnere per le modifiche da apportare alla struttura, entro il termine di 2 settimane di tempo.Un sincero ringraziamento a nome di tutti ai comuni sostenitori da parte dei riceventi, e da noi di Mani per il Nepal e Plans for Nepal.

Queste opere concrete portano un minimo di comodità ai locali e sono davvero belle soddisfazioni!!